Appuntamento nella piazza del MAXXI domenica 21 settembre con “Le rovine di Adriano”, una pièce di Nello Trocchia - con la lettura scenica di Urbano Barberini e con la partecipazione di Danilo Rea al pianoforte - che tra rievocazione e denuncia tratta le recenti vicende che accompagnarono il progetto di costruire una discarica a Corcolle, nei pressi della Villa di Adriano, sito protetto dall’Unesco. Una storia di rifiuti e di soldi che ha fatto il giro del mondo rischiando di diventare la Caporetto della cultura italiana e che invece ha segnato un’importante vittoria della società civile sulla politica degli affari, raccontata da uno dei protagonisti della lotta per la difesa del territorio.

Urbano Barberini, attore e fondatore del comitato “Salviamo Villa Adriana” che si è battuto nel 2012 contro la realizzazione del sito per lo smaltimento dei rifiuti, accompagnato dalle note di Danilo Rea e diretto da Giuseppe Marini, racconterà la dura lotta per salvare quel luogo che sarebbe dovuto diventare una nuova Malagrotta.
“Lo spettacolo di Nello Trocchia - aggiunge Barberini - dice molto semplicemente chi e perché voleva realizzare la discarica a Villa Adriana. C’è stato un sistema di potere che ha lavorato per spostare il business dei rifiuti da una parte all’altra sacrificando la Villa di Adriano. È il contrario di quello che si dovrebbe fare nel Paese. Il no alla discarica è un dovere civile; se in altri paesi un governatore avesse proposto una discarica vicino a Versailles o alle Piramidi, il popolo avrebbe preso i forconi”.
La battaglia contro i rifiuti è stata sostenuta sin dall’inizio anche dall’attrice Franca Valeri.


“Le rovine di Adriano” racconterà molto di più di quello che è stato. I rifiuti, infatti, sono solo un pretesto, un paravento dietro al quale si cela un capitalismo affaristico e spartitorio che, in Italia, si impasta con la sistematica devastazione di ambiente e storia. E l’economia nera, l’orizzonte immaginato in questi anni. Quella della villa di Adriano è l’inizio, l’origine, l’obiettivo per inquadrare il Paese, piegato da logiche predatorie, da interessi di parte e poteri obliqui. La storia della discarica a ridosso del sito Unesco è l’occasione propizia per dipingere un affresco dell’Italia, svuotata di memoria, supina a spinte emergenziali e serva di riveriti e incapaci gestori di potere.

BIOGRAFIE

Urbano Barberini inizia la sua carriera di attore cinematografico e televisivo partecipando come interprete a molteplici produzioni, tra cui ricordiamo l’“Otello” di Franco Zeffirelli e “Opera” di Dario Argento. Nel 1996 debutta in teatro con un monologo inedito di Daniele Falleri “Sulle Spine” che, oltre a ricevere un ottimo riscontro dalla critica, segna l’incontro con Franca Valeri e l’inizio di una grande amicizia e proficua collaborazione artistica che lo vedranno protagonista con lei in “Mal di madre” per la regia di Patrick Rossi Gastaldi, in “Possesso” di Abraham Yehoshua, ne “Il Giuocatore” di Goldoni con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, nel “Processo a Giulio Cesare” di Corrado Augias e in “39 Steps” di Maria Aitken. La sua attenzione alla drammaturgia contemporanea internazionale lo porta a tradurre e rappresentare, per la prima volta in Italia, “Blue Orange” di Joe Penhall, uno dei giovani drammaturghi inglesi contemporanei più importanti. Nel 2013 fonda con Viviana Broglio la Compagnia teatrale 2B e porta in scena “Lovely Head – Incantevole”, un testo di Neil LaBute con la regia di Marco Calvani che debutta al 56° Festival di Spoleto. Urbano Barberini è attivo per la tutela della cultura e la salvaguardia del patrimonio di beni culturali italiano. In particolare ha fondato il comitato “Salviamo Villa Adriana” che si è battuto contro la decisione di creare una discarica a poche centinaia di metri dall’imperiale villa di Adriano, sito UNESCO. Per le stesse ragioni è stato il direttore artistico dell’omonimo Festival come protesta contro la decisione di abolire il Festival Internazionale di Villa Adriana. Sempre per la salvaguardia, valorizzazione e tutela del territorio ha fondato l’Associazione Ponte Lupo: Il Gigante dell’acqua, opera unica ancora integra di una intersezione di acquedotti romani e SARA’ (Salvaguardia Agro Romano Antico) che riunisce varie Associazioni attive in diversi comuni con lo scopo di realizzare un modello di sviluppo turistico e culturale sostenibile che metta a “sistema” le inestimabili ricchezze di questa zona.

Danilo Rea riesce ad attirare l’attenzione degli ascoltatori soprattutto grazie alla grande versatilità e all’apertura musicale. Dopo gli studi di pianoforte classico al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e l’esperienza come musicista nel mondo del progressive rock, Danilo debutta nel mondo del jazz con il “Trio di Roma” nel 1975, raggiungendo la notorietà internazionale. La sua musica è ricca di sorprendenti momenti di improvvisazione di grande lirismo che gli sono valsi l’accostamento al grande Keith Jarrett. Tuttavia, a differenza della star americana, Rea trae la propria ispirazione dalla tradizione musicale della sua terra di origine, dai classici e dal pop italiano, piuttosto che dal “Great American Songbook”. Non sorprende quindi che in Italia sia considerato come il grande poeta tra i musicisti di jazz e che sia diventato famoso suonando con molti cantautori e cantanti italiani oltre che con alcuni tra i più grandi jazzisti statunitensi come Chet Baker, Lee Konitz, John Scofield, Joe Lovano.

Informazioni, orari e prezzi

MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Spazio YAP Piazza del MAXXI

Ore 21.00

Info:
Sito web -
06.399.67.350
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