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Via Barberini, 22 - Palestrina (RM)
sba-laz.palestrina@beniculturali.it
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Il museo è allestito all'interno di Palazzo Barberini, costruito sulla sommità del santuario ellenistico della Fortuna Primigenia (II sec. a.C.). Esso ospita numerosi reperti: cippi, busti, basi funerarie, statue e oggetti di uso quotidiano provenienti dalle necropoli della Colombella e della Selciata. Di rilievo la sala dedicata ai culti testimoniati a Praeneste. All'interno un'intera sala dedicata al "Mosaico del Nilo" della fine del II sec. a.C., uno dei più grandi mosaici ellenistici con scene egiziane, proveniente dall'area del Santuario della Fortuna Primigenia. All'ingresso del Museo è esposta la Triade Capitolina di Guidonia della fine del II sec. d.C. che rappresenta Giove, Giunone e Minerva sul trono, unico esemplare della Triade in cui gli dei sono conservati nella quasi totale interezza in una scultura monoblocco.

Il complesso del santuario della Fortuna Primigenia, risalente al II secolo a.C., rappresenta uno dei massimi esempi di architettura scenografica italiana; l'area corrispondeva alla città odierna e vi si trovavano sei terrazze, costruite artificialmente, collegate tra loro da scale e rampe decorate in stile pompeiano, impreziosite da incisioni votive e da esedre asimmetriche. Al centro vi era una cavea semicircolare, ora inglobata in palazzo Barberini che, edificato nell'XI secolo dai Colonna, sorge, appunto, sulla struttura circolare dell'antico santuario ellenistico. Passato nel 1630 alla famiglia Barberini, il Palazzo mantenne la struttura del tempio a semicerchio, i cui resti sono ancora visibili all'interno dove si trovano affreschi appartenenti alla scuola dei fratelli Federico (1540-1609) e Taddeo (1529-1566) Zuccari; oggi ospita il Museo Archeologico Prenestino che conserva importanti reperti molti dei quali rinvenuti dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, provenienti dalle necropoli della stessa zona del santuario della Fortuna Primigenia. La parte più interessante del museo è quella in cui si conserva il Mosaico del Nilo, che ricorda l'Egitto durante la piena del fiume, raffigurato da artisti alessandrini del II secolo a.C. Degna di nota è la cattedrale paleocristiana di Sant'Agapito, a tre navate, che nasce sui ruderi di un tempio antico di cui ancora oggi è possibile ammirare alcune strutture di tufo custodite nella cripta. Ristrutturato nel XII secolo, l'edificio è sicuramente precedente al II secolo a.C. ed era differentemente orientato rispetto alla chiesa di oggi; all'interno sono custodite due opere attribuite a Girolamo Siciolante (1521-1580 ca) da Sermoneta. La sua collocazione lascerebbe pensare al culto del dio Giove. Dal 1997 è aperto il Museo della Resistenza dedicato alle vittime civili della Seconda Guerra Mondiale, cadute il 28 maggio del 1944. Il museo, che si trova in un casolare in località Vigesimo, raccoglie le testimonianze del periodo fascista. Aperto nel 2005, è da vedere il museo diocesano all'interno della Curia vescovile che raccoglie, in quattordici sale diverse, reperti di epigrafia cristiana dei secoli IV/V, arredi sacri, ex voto e importanti opere pittoriche e sculture, tra cui un quadro del Caravaggio "Decapitazione di S.Agapito" e un Eolo in marmo di Michelangelo. Infine da visitare, nella zona che anticamente era chiamata contrada del Piano, la casa natale di Pierluigi da Palestrina (1525-1594), principe della musica polifonica, uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi.

Fa parte del Polo Museale del Lazio, una delle novità più significative della riforma del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo voluta dal ministro Dario Franceschini: esso riunisce per la prima volta 43 musei e luoghi della cultura in precedenza assegnati a 11 soprintendenze diverse.

Istituito alla fine dell'agosto 2014, il Polo è diventato operativo dal 9 marzo 2015, con la nomina del suo Direttore, Edith Gabrielli.