Artistica poliedrieco, cittadino del mondo, solo accidentalmente francese di nascita, Leon Akwadal torna alla Galleria Art G. A. P. di Trastevere con un'esposizione personale dei suoi ultimi lavori solo apparentemente astratti, impressioni sull'imperfetta geometria del reale.

Niente è più veritiero del cambiamento, del dettaglio che sfugge a una forma perfetta: la pittura di Akwadal esagera e mette in mostra proprio ciò che nella realtà sembrerebbe un errore.
Le tele presentate sono il campo di una sperimentazione continua di materiali pittorici, colori e forme che danno vita a delle textures il cui senso è nella variazione percettiva di chi le osserva.
La pittura di Akwadal ha come principale obiettivo l'analisi e la ricerca delle imperfezioni della realtà, per cui qualsiasi oggetto quotidiano viene riletto e raffigurato secondo il punto di vista del dettaglio che più di ogni altro viene ritenuto difettoso o antiestetico.
Il potere dell'arte, infatti, è insito proprio nel riuscire a ribaltare la percezione di ciò che nella vita quotidiana apparrebbe quale errore e trasformarlo in maniera, cifra stilistica, estetica dell'autorialità.
Vagando tra i meandri di una geometria imperfetta, ma perfettamente equilibrata dalla costante variazione delle asimmetrie, gli occhi dello spettatore vengono rapiti dall'annullamento della banalità del quotidiano.

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