I MONOLOGHI DELL'ATOMICA scritto e diretto da  Elena Arvigo  apre Domenica 26 Novembre la nuova programmazione del teatro di Villa Torlonia di cui il teatro di Roma si occupa direttamente dal 1° ottobre 2017.

Il Teatro di Villa Torlonia  fa' parte del progetto Teatri in Comume –progetto teatro pubblico plurale , nato per  offrire un nuovo sistema teatrale a vocazione pubblica per la Capitale con l'obiettivo di definire e poi consolidare una rete di presidi culturali. Una strategia di intervento che mette in rete i Teatri in Comune e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, che diventa il cuore di un sistema teatrale per  garantire  una offerta culturale e di spettacolo, diversificata e diffusa,
Teatro Pubblico Plurale  dunque come  occasione per integrare e valorizzare un insieme di spazi per la cultura dal grande potenziale già presenti sul territorio  con la guida e la garanzia del Teatro di Roma che  si dedichera'  direttamente alla programmazione del  teatro Torlonia  secondo le linee che hanno guidato la programmazione di Argentina e India in questi ultimi anni, ma con qualche specificità in più:  la programmazione dedicherà ampia attenzione al teatro di parola, della tradizione e degli autori contemporanei, ai monologhi e ai recital di parole e musica, con l'intento di rafforzare le relazioni con Ambasciate, Istituti di Cultura dei diversi paesi del mondo attivi nella Capitale.

Con I MONOLOGHI DELL'ATOMICA, la programmazione si muove proprio nella direzione dell'internazionalità culturale.
Scritto e interpretato da Elena Arvigo, lo spettacolo è ispirato a due testimoni scomode, Svetlana Aleksievich e Kyoko Hayashi, due donne al tempo di Cernobyl e Nagasaki. Prosegue così il percorso nel teatro civile di Elena Arvigo, che porta al centro la figura femminile come testimone di episodi tragici legati alla guerra e alla criminalità delle scelte umane. I due fatti all'origine dello spettacolo, Hiroshima e Chernobyl, sono tra loro distanti quarant'anni e hanno in comune la distruzione e la morte nucleare: il 9 agosto 1945, 70 anni fa, viene lanciata la bomba atomica su Nagasaki; il 26 aprile 1986, quarant'anni dopo, scoppia la centrale nucleare di Cernobyl.

Eventi simbolo della devastazione nucleare indagata attraverso le parole di Svetlana Aleksievich, premio Nobel per la letteratura 2015, con i suoi diari "Preghiera per Cernobyl", e Kyoko Hayashi, sopravvissuta a Nagasaki, con la sua testimonianza nei "Racconti dell'atomica". Due voci che ci parlano della grande Storia attraverso le piccole storie, che sono soprattutto vicende di donne. Raccontando ciò che conosciamo solo in parte: le impressioni, i sentimenti delle persone che hanno toccato con mano l'ignoto.

«Quello che spero di riuscire a restituire è la tragica fatalità di queste umanissime storie per ricordare a me stessa, prima di tutto l'importanza della memoria e del ricordo. Avvicinare le storie per renderle un po' più nostre e quindi riuscire a sentire finalmente un senso di responsabilità per il futuro – racconta Elena Arvigo – Sono arrivata a immaginare uno spettacolo che ricordasse questi due straordinari avvenimenti dopo aver letto Preghiera per Cernobyl di Svetlana Aleksievich. L'autrice non parla di Cernobyl in quanto tale, ma del suo mondo, di cosa sia successo e per colpa di chi per questo ha viaggiato per diversi anni nella sua terra, la Bielorussia, e ha raccolto le testimonianze, i sentimenti, di chi ha vissuto in prima persona quegli avvenimenti. Io avevo circa 10 anni e ricordo bene le notizie al telegiornale e che c'erano dei bambini che venivano in vacanze da noi in riviera ospiti di famiglie per prendere aria buona. Ma tutto è sempre così lontano… si fa davvero fatica a visualizzare e a comprendere quello che ci succedendo intorno. Questo libro fa chiarezza. Senza scampo si è costretti a vedere quello che è successo e di cui così poco si parla. Il pericolo delle centrali nucleari non interessa a nessuno, pur essendo un argomento di un'attualità spaventosa. "Pensavo di aver scritto del passato invece era il futuro" scrive la Aleksievich. E così ho aggiunto la Aleksievich alla lista dei testimoni scomodi e necessari di questo nostro tempo a cui sto dedicando in questi anni il mio lavoro. Questo mio viaggio continua con I Racconti dell'atomica di Kyoko Hayashi. Un libro incredibile che sembra un'opera di fantascienza. Hayashi vive da 70 anni con quello che chiama un "nemico interno", la radioattività nascosta nel suo corpo, indelebile come una stimmate, la sua è quasi la testimonianza del rapporto tra il corpo umano e il nucleare. La scrittura descrive con la precisione asciutta di uno scienziato la lenta agonia di chi è consapevole di morire un po' ogni giorno, senza mai indulgere nel patetico. È il racconto in presa diretta, attraverso i personaggi femminili, di quello che accadde a Nagasaki, ma anche di cosa significa vivere da sopravvissuti al disastro". Al centro dello spettacolo non c'è la "grande storia" ma la messa a nudo dell'animo umano di fronte all'indicibile. Una prosa distaccata e coinvolgente, un viaggio attraverso il tempo e la vita dei testimoni diretti che ci spinge ad interrogarci su come ognuno di noi avrebbe reagito in situazioni così estreme.

Lo spettacolo fa parte di un progetto piu' ampio sulle donne e la guerra "Le imperdonabili " che comprende per ora altri tre  spettacoli "Donna non rieducabile " di Stefano Massini e "Elena di Sparta o del ritorno a casa " scritto e diretto da Elena Arvigo e "Ettuy Hillesum –o della resistenza del pensiero " scritto da Damiano D'Innocenzo .  Ringrazio per la collaborazione artistica : Virginia Franchi e Damiano D' Innocenzo  e  Valeria Spada.

due tragiche e indimenticabili pagine della storia: 
9 agosto 1945 viene lanciata una bomba atomica su Nagasaki in Giappone 
26 aprile 1986 esplode la centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina.
La Grande Storia raccontata attraverso le piccole storie delle persone che l'hanno subita, 
le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro drammi. Vite interrotte di uomini, donne e bambini, 
drasticamente mutate, quotidianità stravolta e distrutta 

I MONOLOGHI DELL'ATOMICA
da "Preghiera per Cernobyl" di Svetlana Aleksievich
e "Racconti dell'atomica" di Kyoko Hayashi
di e con Elena Arvigo
scene e costumi Elena Arvigo
tecnico luci Brando Nenci 
foto Azzurra Primavera
Produzione Teatro delle Donne 

Mancavano persino le parole per raccontare della gente che aveva paura 
dell'acqua, della terra, dei fiori, degli alberi
(Svetlana Aleksievic)

Lo spettacolo si occupa di raccogliere fondi per il 
progetto Humus dell'Associazione Mondo in Cammino . http://www.mondoincammino.org
Video Iene andato in onda il 21/11/2017: info

Estratti rassegna stampa:

"L'esplosione dei sentimenti "
Elena Arvigo rappresenta un tipo di interprete che riesce a rendere la tecnica uno strumento a fini artistici.Non la usa vanamente, vanitosamente, ma cerca sempre di costruire il gesto sull'emozione (e non l'emozione sul gesto).
(Marcantonio Lucidi_ marcantonioluciditeatro))

In quanto alla Arvigo, arriva vestita con una tuta antisettica e una maschera antigas, presto se ne libera e con cautela, con modestia, con pudore – a piccoli passi ci costringe all'ascolto, anzi all'identificazione. Alla storia del suo sentimento, alla storia del suo dolore nella coscienza, impossibile, che il marito l'avrebbe lasciata per sempre, di lì a pochi giorni, non si può resistere.
(Franco Cordelli _ Corriere della Sera)

A Vassilij morente Ljudmila mormora: «Vasenka, amore mio, amore mio». E per noi commenta: «La felicità è una cosa così semplice». Ecco, io non so se c'è un'altra attrice capace di dire queste parole senza cadere nella retorica e al contrario destando, come riesce a fare Elena Arvigo, il soffio dell'emozione.
(Enrico Fiore_Controscena)

Spunti di una riflessione sul teatro della sofferenza, metafori di una dimensione cosmica e psicologica, legata a un futuro più ignoto che mai.
Stefano de Stefano _ Corriere del Mezzogiorno)

Elena Arvigo_ attrice e regista nata a Genova, si è formata come ballerina con Giannina Censi e poi al London Studio Centre /Laban Centre di Londra. Diplomata alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Giorgio Strehler (96/99). In teatro ha lavorato intensamente come attrice diretta fra gli altri da Alvis Hermanis, Eimuntas Nekrosius, Valerio Binasco, Jacques Lassalle. Dal 2009 ha iniziato a occuparsi di progetti di teatro indipendente - occupandosi della regia e della produzione di diversi spettacoli - tra i quali : 4: 48 Psychosis di Sarah Kane (diretto e prodotto da Valentina Calvani), Il Bosco di David Mamet ,Maternity Blues di Grazia Verasani .Del progetto Le imperdonabili fanno invece parte gli spettacoli : Donna non rieducabile di Stefano Massini , I Monologhi dell' atomica di Svetlana Aleksievich, Etty Hillesum ovvero la resistenza del pensiero di Damiano D' Innocenzo, Elena di Sparta ovvero il ritorno a casa  di Elena Arvigo e Alessandra Salamida. Ha fondato la produzione Santa Rita Teatro – Nell' ultima stagione è stata impegnata nella tournée di Edipo re e Edipo a Colono diretti da Andrea Baracco e Glauco Mauri e in varie date di tutti i vari spettacoli. In cinema e Televisione ha lavorato in diverse produzioni italiane tra le quali è stata protagonista della Piovra - e straniere - tra le quali la serie americana Mental, il film Eat Pray Love. Nella scorsa stagione ha preso parte al film " una vita in cambio " in uscita nel prossimo novembre.

Informazioni, orari e prezzi

Ore 17.00

Biglietteria: 
tel. 06.684.000.311/314 
info 

Dove e quando

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