"La Pizia profetava a casaccio, vaticinava alla cieca,
e poiché altrettanto ciecamente veniva creduta,
nessuno ci faceva caso se le sue profezie non si avveravano quasi mai,
o solo qualche rara volta…"
Friedrich Dürrenmatt
Nella mitologia greca, la Pizia era l'eletta sacerdotessa del dio Apollo a Delfi che, seduta sul suo tripode e avvolta dal vapore, profetizzava agli uomini il volere degli dei, attraverso un solenne vaticinio.
In questo testo teatrale la vestale è vecchia e stanca, prossima alla morte, e non si fa scrupolo di dire le cose come stanno: i suoi vaticini, quelli a cui i Greci credevano ciecamente, in realtà sono solo frutto del caso o forse della sua volontà di divertirsi un poco alle spalle dei comuni mortali.
Ed è sempre per caso che le profezie inventate di sana pianta coincidano poi con la realtà gettando nello smarrimento i mortali che, brancolando nel buio, si appigliano ai vaticini fino a far sì che si autoavverino…
E così può avvenire che si scopra che l'Edipo, di cui abbiamo sempre sentito parlare come vero figlio di Giocasta e di Laio, adottato da Polibio e Merope, in realtà potrebbe avere un doppio, ovviamente dotato di un'altra coppia di genitori.
Come possa succedere che, nonostante questo, la profezia della Pizia si avveri, rimane un mistero, così come la relazione tra lo stesso Edipo e la Sfinge…
Tutto cambia se cambia il punto di vista… tutto fluisce e supera la forma immutabile delle certezze per rivelarsi affascinante flusso in costante divenire.
Il protagonista vero della pièce che procede su registro ironico senza mai incorrere nella tentazione di prendersi troppo sul serio, è dunque il dubbio, l'enigma che con la sua fascinazione invita i mortali a recarsi a Delfi in cerca della Verità per il bisogno ancestrale di credere che possa esistere e che sia una, immutabile ed eterna.
Ed invece…
Da Parmenide a Platone, Aristotele e poi via via a Cartesio fino a Kant, Popper e i filosofi contemporanei fino a Pirandello, nel teatro si sono sempre avviluppati dentro alla stessa domanda che non ha mai trovato risposte univoche. Forse è proprio in questa ricerca senza fine la… Verità?
NOTE DI REGIA
Pannychis è davvero una vecchia signora che vaticina a casaccio? Il punto è che talvolta il responso di Pannychis diventa una profezia che si autoavvera semplicemente perché… Edipo ci crede! E' il gioco in cui verità e menzogna s'intrecciano, dando luogo alla realtà dei fatti. Se Edipo è figlio di Giocasta e di Laio, allora Pannychis ha detto il vero; se Edipo è invece figlio di Giocasta e di Mnesippo allora Pannychis ha detto il vero; se Edipo è figlio della Sfinge e dell'auriga Polifonte, allora Pannychis ha detto il vero. In ogni caso, dice Edipo, "vado a letto con mia madre!"
E Tiresia? Tiresia è l'indovino, ma anche il politicante… Almeno così è se vi pare. Il veggente cieco , forse in realtà finge di esserlo – Tiresia, per l'appunto –, ma è ancora una volta la volontà umana che dà come risultato di determinare i fatti nel senso dell'Oracolo.
Insomma, tutti i personaggi coinvolti fingono di non sapere, ma leggono una stessa verità: la profezia di Pannychis, e lei, sorpresa più degli altri, comprende che l'unica verità è proprio la sua, quella nata da una menzogna inverosimile, dall'irrazionalità di un responso improbabile dato per stanchezza e forse un po' per scherzo. La necessità regola il caso e determina il corso degli eventi? O è il caso che regola la necessità?
PANNYCHIS
di Helena Hansen
Nell'ambito della XIII edizione del FESTIVAL TEATRALE EUROPEO
X ACTOR
con
Annamaria Guzzio Pannychis
Paolo Gatti Tiresia
Clif Imperato Edipo
Camilla Cuparo Giocasta
Valentina Tramontana Sfinge
Davide Campenni' Militto
Regia di Mariagiovanna Rosati Hansen
Ispirato alla novella di Friedrich Dürrenmatt
Informazioni, orari e prezzi
Ore 20,30
Biglietto intero:
€ 10,00+ € 1,00 Tessera Associativa
Informazioni & Prenotazioni:
Tel. 0698932488 – 3485483107
Apertura segreteria da lunedì a venerdì dalle 10 alle 14
Apertura pomeridiana lunedì-martedì-mercoledì dalle 15 alle 18
Dove e quando
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