TBQunder35, rassegna delle giovani Compagnie, dal 2 al 25 maggio sul palco del Teatro Biblioteca Quarticciolo, vede coinvolte sette compagnie: Attoprimo Compagnia Teatrale, The Baby Walk, Guinea Pigs, Compagnia Francesca Caprioli, CHRONOS3 che presenta due progetti, Le Brugole. Giovani ma in molti casi già Compagnie in via di affermazione.

2 e 3 maggio alle ore 21, Attoprimo Compagnia Teatrale apre la rassegna con MATERMORFOSI, di Valerio Marini liberamente tratto da Ovidio e Apollodoro con Deborah Di Giacomo e Valerio Marini per la regia Mariagrazia Pompei. Lo spettacolo racconta di quattro storie sulla maternità, attraverso uno sguardo "antico", che dell'argomento mostra senza reticenze le numerose sfumature: l'eccessivo orgoglio materno di Niobe diviene causa di morte per i suoi figli, l'amore materno è messo da parte da Procne, accecata dall'odio nei confronti del marito, mentre è pronto a risvegliarsi per un figlio non proprio come nel caso di Demetra. I quattro miti sono diventati così brevi monologhi, riadattati a contesti e situazioni credibili per i tempi attuali (per cui, ad esempio, Niobe diventa un'estetista che si inimica la moglie di un mafioso di quartiere, oppure la vicenda di Procne è ambientata in basso napoletano). L'interpretazione delle quattro storie è affidata a una sola attrice (Deborah Di Giacomo) chiamata a dar voce e corpo a tutte queste madri e attorno a cui ruota l'intera messinscena, in un gioco di metamorfosi attoriale.

4 e 5 maggio alle ore 21, The Baby Walk porta in scena PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE TRILOGIA SULL'IDENTITÀ – CAPITOLO I, drammaturgia Greta Cappelletti e Livia Ferracchiati con Linda Caridi, Luciano Ariel Lanza, Chiara Leoncini, Alice Raffaelli e la regia Livia Ferracchiati. Peter pan guarda sotto le gonne è un viaggio alla scoperta della propria identità da parte di un bambino in un corpo di femmina e il primo capitolo della Trilogia sull'Identità. Peter ha undici anni e mezzo, lunghi capelli biondi ed è nato femmina. Ma come si può crescere in un corpo che non ci rappresenta? Nel romanzo Peter Pan scappa di casa dopo aver sentito parlare i propri genitori del suo futuro e si rifugia nei Giardini di Kensington dove vive insieme agli uccelli, e mantiene, come loro, la capacità di volare propria di tutti i neonati. Non tutto quel che fanno gli uccelli però gli è possibile, poiché il suo corpo resta quello di un umano e allo stesso modo, quando prova a giocare con altri bambini si trova a non conoscere le loro regole. Si rivolge così al governatore dei Giardini: il Corvo Salomone, il quale gli spiegherà che la sua natura è quella di "mezzo e mezzo": non esattamente un uccello, ma neppure completamente un bambino. La natura di "mezzo e mezzo" è diventata per Livia Ferracchiati e la sua compagnia una questione di identità di genere. Raramente si riflette sul fatto che le persone transgender non sono sempre state degli individui adulti, e che il disagio di avere un corpo che non rispecchia la percezione di sé, è una condizione che si origina fin dai primi anni di vita.

Quest'anno alla Biennale di Venezia, Livia Ferracchiati sarà presente con una mini-personale: Peter Pan guarda sotto le gonne (3 agosto, Tese dei Soppalchi), semifinalista al Premio Scenario, e Stabat Mater (4 agosto, tese dei Soppalchi, ore 18.00).

6 maggio alle ore 21 e 7 maggio alle ore 18, è la volta di Guinea Pigs con ATTI DI GUERRA Un angolo di buio | La regola del branco, con ideazione e regia di Riccardo Mallus e la drammaturgia di Giulia Tollis, di e con Letizia Bravi, Marco De Francesca, Francesco Martucci, Federico Meccoli.
Atti di Guerra è un dittico contemporaneo articolato in due quadri autonomi ideati dal regista Riccardo Mallus e composti dalla drammaturga Giulia Tollis. I due testi originali – Un angolo di buio e La regola del branco – sono accomunati da una visione scenica fondata sullo stretto rapporto tra drammaturgia, recitazione, composizione sonora e movimento. L'interesse per i temi d'attualità e di cronaca trova espressione teatrale nell'incontro e nello scontro con i materiali e le forme della tradizione. Le scritture originali di Atti di Guerra indagano, attraverso le possibilità del racconto, del teatro documentario e della finzione teatrale, le guerre contemporanee nascoste e invisibili che la nostra società non vede o non riconosce ancora come tali.
Nel primo quadro, Un angolo di buio, due ragazzi, battezzati dall'autore con nomi di fantasia, Arlecchino e Colombina, si danno appuntamento in un parco, dove, tra giochi e baci, si fa buio. Con il buio il parco diventa territorio di una gang del luogo che prende di mira Arlecchino: il capo e i suoi lo sottopongono al battesimo dell'alcool, gli offrono dei soldi e lo arruolano nella gang. Ma quello che inizia come un gioco diventa ben presto un ultimatum: "con noi, o contro di noi".
Il secondo quadro, La regola del branco, è ambientato nella cucina di un appartamento in affitto, una desolata terra di nessuno, dove tre anonimi lui trentenni bevono e giocano per ingannare il tempo. Hanno ordinato su internet una escort a domicilio per un'orgia low cost. Quello che non sanno è che lei ha un protocollo da seguire e nasconde un segreto che sperimenteranno sulla loro pelle. Così il corpo di questa lei, senza nome né storia, di amplesso in amplesso diventa territorio di battaglia di fantasmi, paure, ossessioni e desideri.
Nel corso del 2015 la compagnia ottiene il Premio Residenze Creative @ Garybaldi/Santibriganti Teatro (Settimo Torinese), il Premio Giuria Giornalisti @ Giovani Realtà del Teatro 2015 (Udine) e il Premio Miglior Perfomance Teatrale Festival Young Station (Montemurlo).
Atti di Guerra è uno dei dodici progetti semifinalisti del Premio CassinoOff 2017 per l'impegno civile e le arti sceniche. Sempre nel 2017 la compagnia vince, in collaborazione con il Teatro Out Off di Milano il Bando SIAE SILLUMINA per la produzione di Casca la terra, testo di drammaturgia contemporanea dell'autore pugliese Fabio Chiriatti.

9 e 10 maggio alle ore 21, Compagnia Francesca Caprioli con il patrocinio dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico presenta KARENINA, liberamente ispirato al romanzo di Lev Tolstoj, drammaturgia originale e regia Francesca Caprioli con Anna Chiara Colombo, Michele Lisi, Stefano, Paola Senatore. Karenina prende in esame quattro personaggi del romanzo: Anna Arkadev'na Karenina, Ekaterina Aleksandrovna, Dmitrievic Levin, Aleksej Aleksandrovic. Sono queste quattro personalità il centro dello spettacolo, quattro personalità che hanno in comune la stessa rovina: un soldato. Il soldato Vronski. Ma Vronski sulla scena non si vedrà mai. Si parlerà di lui, si piangerà per lui, ma non ci sarà nessuno ad interpretarlo, perché Vronski è un feticcio, un totem, una idea diversa per ognuno dei quattro personaggi; il riflesso della propria espressione nella lama di un coltello, nel finestrino del treno, nell'acqua di un fiume di campagna, nel legno lucido della scrivania. Vronski è una malattia. Il primo atto si articola in quattro scene corali: "Il treno", "Il ballo", "La proposta", "La confessione". Queste macro sequenze rappresentano l'inizio del problema, l'incubazione della malattia e la causa del conflitto. Il secondo atto: "La vergogna", "L'amore", "La vita", "La morte", si articola invece in quattro scene individuali. Queste sono le scene conclusive, in cui la malattia uccide o fortifica, spurga o avvelena.
Questo spettacolo è stato possibile grazie all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico e grazie a singoli investitori della cultura, spettatori, che hanno sostenuto il nostro lavoro grazie a una campagna di crowdfunding, permettendoci di produrlo in modo indipendente.

11 e 12 maggio alle ore 21, CHRONOS3 presenta QUALCOSA A CUI PENSARE – distorsione di un frammento amoroso – di Emanuele Aldrovandi con Roberta Lidia De Stefano e Tomas Leardini con la regia di Vittorio Borsari. In un'epoca di crisi globale, di crisi identitaria, terrorismo e instabilità politica come si può venirne a capo? Come si può trovare il giusto pensiero, la giusta guida, per prendere il largo e navigare senza paura? In Qualcosa a cui pensare sarà una giovane coppia di coinquilini ad aprirci la loro anima insicura e mutevole. Jeer e Plinn sono due quasi trentenni. Pieni e vuoti al tempo stesso. Liberi e dipendenti. Fragili e duri, come solo questa generazione sa essere. Sottomessi alla libertà e liberi di immaginare illusioni sul futuro. La sottile, ma persistente, storia d'amore che attraversa tutte le scene dello spettacolo è assolutamente sorprendete, spiazzante e senza cercare binari "normali". E' finta, ma al tempo stesso onesta, coraggiosa, e al tempo stesso paurosa, come molti dei progetti di vita dei trentenni oggi.
Spettacolo vincitore del bando NEXT di Regione Lombardia
Spettacolo selezionato tra i vincitori della II^ edizione del Bando Giovani Direzioni, promosso dal Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Scuola Paolo Grassi di Milano, AV Turnè e Comune di Cernusco Sul Naviglio, all'interno del Progetto FUNDER 35, e realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

13 maggio alle ore 21 e 14 maggio alle ore 18, Le Brugole in DIARIO DI UNA DONNA DIVERSAMENTE ETERO, testi Giovanna Donini e adattamento e regia Paola Galassi con Roberta Lidia De Stefano e Annagaia Marchioro. Da un'idea coraggiosa e irriverente di Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva, nasce la rubrica "Diversamente Etero", pubblicata da Vanity fair. Lo spettacolo è tratto da questa omonima rubrica on-line, che sta spopolando sul web e racconta le vicende tragicomiche – più comiche che tragiche – di donne che amano le donne; ma anche di donne che amano gli uomini, che per quanto siano in via di estinzione esistono ancora, e noi scegliamo di non escludere nessuno. Sulla scena si susseguono interviste esilaranti a improbabili personaggi femminili, interpretati rispettivamente dalle due attrici. Varie tipologie di donne, messe alla berlina o semplicemente fatte esistere. Satira, imprevisti e storie diverse che cercano "Il Senso" o alle volte anche solo un numero di telefono. Dalla sentinella in piedi che non riconosce nessun diritto alle coppie di fatto, alla vicina di casa che di fatto, non riconosce proprio nessuno. Dalla specialista del sesso che chiarisce al pubblico segreti fondamentali sull'orgasmo e sull'amore tra donne, a una traslocatrice che invade la scena con i suoi scatoloni pieni di ricordi…accompagnate da una cantante Brasiliana che passava di lì per caso, per regalare al pubblico una bossanova un po' engagée.
Diario di una donna diversamente etero é il secondo capitolo di una saga iniziata con "Metafisica dell'amore", spettacolo vincitore del festival di Asti 2011 per la nuova drammaturgia… uno spettacolo senza veli né fronzoli, ad altissimo rischio di innamoramento… tanto vale provarci!

24 e 25 maggio alle ore 21, SOGLIOLE A PIACERE, scritto e interpretato da Gloria Giacopini per la regia Gloria Giacopini e Valeria Tomasulo. "Con il nome comune Sogliola si indicano alcune specie di pesci d'acqua salata la cui evoluzione li ha portati alla postura sdraiata su un fianco." Un giorno ho deciso di andare contro natura e di fare un'esperienza estrema: ho fatto snorkeling. Stavo quasi per iniziare a muovere un braccio, dopo la prima mezzora passata immobile, tutta rattrappita sul bordo dell'acqua che sembravo morta, quando sul fondo del mare vedo qualcuno che mi guarda più spaventato di me. Era una sogliola. Sdraiata su un fianco come la sua evoluzione ha previsto e con entrambi gli occhi posizionati sul lato superiore. Mi fissava come a dire: "Tu mi assomigli". Ho scelto lei come cornice dei miei episodi. E' il simbolo perfetto di una vita passata a nascondersi sul fondo del mare. (Gloria Giacopini).

Programma

2 e 3 maggio, ore 21
MATERMORFOSI
di Valerio Marini
liberamente tratto da Ovidio e Apollodoro
con Deborah Di Giacomo e Valerio Marini
regia Mariagrazia Pompei
produzione Attoprimo Compagnia Teatrale

Una donna si vanta della sua superiorità di madre e viene punita dalla moglie di un boss di quartiere. Un'altra approfitta della Festa della Donna per meditare la giusta vendetta nei confronti del marito, macchiatosi di una grave colpa nei suoi confronti. Una vecchia, cui la figlia è scomparsa molti anni prima, riversa il suo amore materno represso nei confronti di un neonato che le è stato affidato in cura. Una ragazza incinta, pronta a partorire, cerca di aiutare una sua vicina di letto in ospedale, cui l'assistenza medica viene negata.
Quattro storie di donne, tratte e riadattate ai giorni nostri da altrettanti miti poco noti, narrati nelle "Metamorfosi" di Ovidio e nella "Biblioteca" di Apollodoro. Niobe, madre di sette figli e sette figlie, osa sentirsi superiore alla dea Latona, madre di Apollo e Diana. La sua superbia sarà punita dalla dea, che chiederà ai suoi figli di sterminare quelli di Niobe, il cui dolore la trasformerà in pietra. Procne scopre che la sua amata sorella, creduta da tutti morta, è in realtà viva ma priva della lingua, dopo che suo marito, incaricato un anno prima di andarla a prendere, l'ha stuprata più volte e le ha tagliato la lingua. Il crimine commesso ai danni di sua sorella spingerà Procne ad ordire una truce vendetta: uccidere suo figlio e servirlo al marito per cena. Demetra cerca da lungo tempo sua figlia Persefone. Travestita da vecchia, si aggira per il mondo e riceve ospitalità dal re di Eleusi e da sua moglie, che le affida il figlio Demofoonte. La dea decide di rendere il bambino immortale, spargendolo d'ambrosia e ponendolo sul fuoco ma la madre del bambino, ignara, assistendo al rito toglie il bambino dalle fiamme negandogli così per sempre la possibilità di essere immortale. Galantide è la serva di Alcmena, la quale non riesce a partorire suo figlio Ercole dopo che la dea del parto, su richiesta di Giunone, le impedisce di mettere al mondo suo figlio, intrecciando le dita in un sortilegio di chiusura. Galantide le dice che Alcmena ha partorito, costringendo la dea incredula a sciogliere le mani e facendo così nascere Ercole. Per vendetta, sarà trasformata dalla dea in donnola e condannata a partorire figli dalla bocca. Tre storie tragiche (Niobe, Procne, Demetra) e una tragicomica (Galantide), a riprodurre, naturalmente in un tempo nettamente minore, la tetralogia classica (tre tragedie e un dramma satiresco).

L'adattamento drammaturgico
A far da filo conduttore a queste quattro storie è la maternità, tema frequentemente sullo sfondo della cronaca dei giorni nostri, spesso dato per scontato come sentimento specificamente femminile senza che le dirette interessate siano chiamate a esprimersi, se non su pochi blog o studi di genere. In questo senso, ci interessava fornire uno sguardo "antico", che dell'argomento mostrasse senza reticenze le numerose sfumature: l'eccessivo orgoglio materno di Niobe diviene causa di morte per i suoi figli, l'amore materno è messo da parte da Procne, accecata dall'odio nei confronti del marito, mentre è pronto a risvegliarsi per un figlio non proprio come nel caso di Demetra. I quattro miti sono diventati così brevi monologhi, riadattati a contesti e situazioni credibili per i tempi attuali (per cui, ad esempio, Niobe diventa un'estetista che si inimica la moglie di un mafioso di quartiere, oppure la vicenda di Procne è ambientata in basso napoletano). L'interpretazione delle quattro storie è affidata a una sola attrice (Deborah Di Giacomo) chiamata a dar voce e corpo a tutte queste madri e attorno a cui ruota l'intera messinscena, in un gioco di metamorfosi attoriale. Pochi elementi di scenografia connotano l'essenzialità e la contemporaneità dell'ambientazione e dell'adattamento, mentre alcuni semplici interventi splatter vogliono evidenziare il legame con il teatro romano, non privo di effetti dal carattere grandguignolesco.
ATTOPRIMO COMPAGNIA TEATRALE è una compagnia teatrale creata e diretta da Mariagrazia Pompei.
La compagnia nasce nel giugno 2011. Attualmente i suoi componenti sono Deborah Di Giacomo, Valerio Marini e Mariagrazia Pompei.
"In una scatola di cemento. Versi poetici di uomini e donne" è il suo primo lavoro ed è stato presentato presso Luxair Teatro Studio nel novembre 2011. La versione cinematografica dell'opera, per la regia di Orazio Guarino, è stata presentata al MAXXI di Roma in occasione della presentazione della rivista Fabrique du Cinema.
Su invito del Todi Arte Festival - XXVII edizione propone un laboratorio teatrale aperto al pubblico nel corso del quale inizia la creazione dello studio teatrale "Tre Madri".
Nel 2014 la compagnia vince la prima edizione del Premio "L'arte in cantina" indetto da Fontana di Papa, con il corto teatrale "Rondine'".
Nel 2015 il testo "Sangue amaro" scritto da Mariagrazia Pompei e Valeria Marini viene rappresentato al Teatro Stabile di Genova con la regia di Jacopo Maria Bicocchi.
Nel 2016 vince una residenza presso il nostro teatro per il corto "Nadia" più sarà presentato in occasione del NOpS Festival - VIII Edizione.

4 e 5 maggio, ore 21
PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE TRILOGIA SULL'IDENTITÀ – CAPITOLO I
ideazione Livia Ferracchiati
drammaturgia Greta Cappelletti e Livia Ferracchiati
con Linda Caridi, Luciano Ariel Lanza, Chiara Leoncini, Alice Raffaelli
e con le voci di Ferdinando Bruni e Mariangela Granelli
coreografie Laura Dondi
scene Lucia Menegazzo
costumi Laura Dondi
luci Giacomo Marettelli Priorelli
promozione Andrea Campanella
regia Livia Ferracchiati
produzione The Baby Walk con il sostegno di Campo Teatrale e CAOS Centro Arti Opificio Siri

Peter pan guarda sotto le gonne è un viaggio alla scoperta della propria identità da parte di un bambino in un corpo di femmina e il primo capitolo della Trilogia sull'Identità.
Peter ha undici anni e mezzo, lunghi capelli biondi ed è nato femmina. Ama il calcio ma, non appena qualcuno lo guarda, finge di giocare a pallavolo.
Wendy ha tredici anni, è mora ed è molto brava con l'hula-hoop, ogni tanto fuma anche qualche sigaretta. Tra i due nasce un'intensa amicizia, qualcosa che ha che fare con la curiosità e l'attrazione, qualcosa che entrambi percepiscono e non sanno spiegarsi.
A far luce, sarà Tinker Bell, una fata senza bacchetta magica, sboccata e scorretta, dai violenti cambi umorali, ma l'unica vera confidente di Peter.
L'incontro tra Tinker Bell e Peter dopo l'Ora di Chiusura nei Giardini di Kensington svelerà al bambino la sua vera natura.
Peter sembra prendere consapevolezza di sé, ma tra i genitori che gli fanno presente che lui è una "femmina" e la sua Ombra che gli ricorda di essere "un maschio", arriva il momento in cui è il corpo ad avere la meglio: è il momento della prima mestruazione.
Ma come si può crescere in un corpo che non ci rappresenta?
Nel romanzo Peter Pan scappa di casa dopo aver sentito parlare i propri genitori del suo futuro e si rifugia nei Giardini di Kensington dove vive insieme agli uccelli, e mantiene, come loro, la capacità di volare propria di tutti i neonati.
Non tutto quel che fanno gli uccelli però gli è possibile, poiché il suo corpo resta quello di un umano e allo stesso modo, quando prova a giocare con altri bambini si trova a non conoscere le loro regole. Si rivolge così al governatore dei Giardini: il Corvo Salomone, il quale gli spiegherà che la sua natura è quella di "mezzo e mezzo": non esattamente un uccello, ma neppure completamente un bambino.
La natura di "mezzo e mezzo" è diventata per noi una questione di identità di genere.
Raramente si riflette sul fatto che le persone transgender non sono sempre state degli individui adulti, e che il disagio di avere un corpo che non rispecchia la percezione di sé, è una condizione che si origina fin dai primi anni di vita.

Livia Ferracchiati
(03/01/1985)
Si laurea in Lettere e Filosofia indirizzo Letteratura, Musica e Spettacolo a La Sapienza di Roma e si diploma in regia teatrale alla Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Nel 2014 vince il bando "Finestra sulla drammaturgia tedesca" e presenta il testo di Albert Ostermaier, SULLA SABBIA, al Piccolo Teatro Studio. Nel 2014 scrive e mette in scena il testo TI AUGURO UN FIDANZATO COME NANNI MORETTI! Nel 2015 fonda la compagnia The Baby Walk, con la quale inizia il lavoro sul progetto Trilogia sull'Identità e ne realizza il primo capitolo: PETER PAN GUARDA SOTTO LE GONNE. Nella Primavera 2015, viene scelta per entrare a far parte della Compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell'Umbria – un progetto rivolto a teatranti al di sotto dei 35 anni di età, nati o residenti in Umbria - in qualità di regista e drammaturga. Nel 2016 scrive e dirige TODI IS A SMALL TOWN IN THE CENTER OF ITALY, uno spettacolo-documento sulla sua città di origine, che cerca in Todi un paradigma della vita nella provincia italiana, prodotto dal Teatro Stabile dell'Umbria/Ternifestival. Attualmente, lavora alla messinscena del secondo capitolo della Trilogia sull'Identità, STABAT MATER, e, al contempo, procede alla stesura del terzo capitolo, UN ESCHIMESE IN AMAZZONIA(finalista al Premio Scenario 2017), entrambi prodotti dallo Stabile umbro (STABAT MATER in coproduzione con MaMiMò), sempre nell'ambito del Ternifestival.

DAL COMUNICATO STAMPA DELLA BIENNALE TEATRO, DIFFUSO ALLA CONFERENZA STAMPA DEL 6 APRILE ALL'ARA PACIS:
Il 45. Festival Internazionale del Teatro si svolgerà dal 25 luglio al 12 agosto secondo il programma ideato dal neo-direttore Antonio Latella. Al centro la regia, con uno spaccato del panorama europeo attraverso 9 registe donne provenienti da Italia, Germania, Francia, Polonia, Olanda, Estonia, per la maggior parte intorno ai 40 anni, con un percorso artistico consolidato. A ognuna di loro il Festival dedicherà una sorta di ritratto, da 2 a 4 spettacoli, quasi tutti in prima italiana, tracciandone il processo creativo.
"Quest'anno – dichiara Antonio Latella - l'accostamento di spettacoli, e quindi la creazione di mini- personali, ha evidenziato che soprattutto nelle registe donne è più facile, anche in un breve tempo, intravedere la nascita, o meglio, l'evoluzione dei linguaggi, e ovviamente questo ci ha stimolato a dare, per questa nostra prima Biennale, per questa nostra apertura di porte su un quadriennio, il passo di entrata alle registe donne. Molte di loro capaci di evolvere con grande naturalezza, ma al contempo con profondo senso critico, l'unione dei linguaggi che fanno da ponte tra il secolo scorso e questo. È proprio nella concentrazione di una ricerca del linguaggio che, soprattutto nelle registe donne, abbiamo riscontrato un'esigenza, una necessità mai gratuita, mai legata a un bisogno puramente carrieristico o di affermazione, ma da una sincera urgenza creativa."
[…]
LIVIA FERRACCHIATI
Ha esordito con titoli originali - Ti auguro un fidanzato come Nanni Moretti, Sex Workers - Livia Ferracchiati, trentunenne, studi di regia alla Paolo Grassi di Milano dove si diploma nel 2014, oltre a una laurea in drammaturgia all'Università La Sapienza di Roma. Sono titoli che tracciano un percorso "a temi", temi che vengono facilmente mistificati, poco conosciuti, che richiedono anche documentazione, inchieste sul campo. Todi is a small town in the center of Italy (2 agosto, Tese dei Soppalchi), per esempio, è un'indagine sulla provincia italiana, sui limiti che il controllo sociale pone alle libertà individuali. A Venezia si vedranno anche i primi due capitoli della Trilogia sull'identità, un percorso a tappe che racconta l'esperienza della dicotomia fra corpo e mente in fatto di identità di genere, mettendo a fuoco diversi aspetti del disagio di vivere in un corpo che non è percepito come proprio: Peter Pan guarda sotto le gonne (3 agosto, Tese dei Soppalchi), semifinalista al Premio Scenario, e Stabat Mater (4 agosto, tese dei Soppalchi, ore 18.00).
[…]
6 maggio, ore 21
7 maggio, ore 18
ATTI DI GUERRA
Un angolo di buio | La regola del branco
ideazione e regia Riccardo Mallus
drammaturgia Giulia Tollis
di e con Letizia Bravi, Marco De Francesca, Francesco Martucci, Federico Meccoli
composizione sonora Gianluca Agostini
movimento scenico Betti Rollo
costumi Laura Dondi
organizzazione Sara Troiani
Produzione Guinea Pigs in collaborazione con ERT per la residenza a Villa Pini (Bologna), con il sostegno di Armunia, Castiglioncello, Livorno e con il sostegno del Progetto Residenze Creative al Garybaldi/Santibriganti Teatro, Torino

Nel corso del 2015 la compagnia ottiene il Premio Residenze Creative @ Garybaldi/Santibriganti Teatro (Settimo Torinese), il Premio Giuria Giornalisti @ Giovani Realtà del Teatro 2015 (Udine) e il Premio Miglior Perfomance Teatrale Festival Young Station (Montemurlo).
Atti di Guerra è uno dei dodici progetti semifinalisti del Premio CassinoOff 2017 per l'impegno civile e le arti sceniche. Sempre nel 2017 la compagnia vince, in collaborazione con il Teatro Out Off di Milano il Bando SIAE SILLUMINA per la produzione di Casca la terra, testo di drammaturgia contemporanea dell'autore pugliese Fabio Chiriatti.

Atti di Guerra è un dittico contemporaneo articolato in due quadri autonomi ideati dal regista Riccardo Mallus e composti dalla drammaturga Giulia Tollis. I due testi originali – Un angolo di buio e La regola del branco – sono accomunati da una visione scenica fondata sullo stretto rapporto tra drammaturgia, recitazione, composizione sonora e movimento. L'interesse per i temi d'attualità e di cronaca trova espressione teatrale nell'incontro e nello scontro con i materiali e le forme della tradizione. Le scritture originali di Atti di Guerra indagano, attraverso le possibilità del racconto, del teatro documentario e della finzione teatrale, le guerre contemporanee nascoste e invisibili che la nostra società non vede o non riconosce ancora come tali.
Nel primo quadro, Un angolo di buio, due ragazzi, battezzati dall'autore con nomi di fantasia, Arlecchino e Colombina, si danno appuntamento in un parco, dove, tra giochi e baci, si fa buio. Con il buio il parco diventa territorio di una gang del luogo che prende di mira Arlecchino: il capo e i suoi lo sottopongono al battesimo dell'alcool, gli offrono dei soldi e lo arruolano nella gang. Ma quello che inizia come un gioco diventa ben presto un ultimatum: "con noi, o contro di noi".
Il secondo quadro, La regola del branco, è ambientato nella cucina di un appartamento in affitto, una desolata terra di nessuno, dove tre anonimi lui trentenni bevono e giocano per ingannare il tempo. Hanno ordinato su internet una escort a domicilio per un'orgia low cost. Quello che non sanno è che lei ha un protocollo da seguire e nasconde un segreto che sperimenteranno sulla loro pelle. Così il corpo di questa lei, senza nome né storia, di amplesso in amplesso diventa territorio di battaglia di fantasmi, paure, ossessioni e desideri.

I Guinea Pigs nascono nell'estate del 2014, a Milano. Il gruppo è costituito da artisti under 35, diplomati in alcune tra le migliori scuole di teatro italiane: Letizia Bravi, Marco De Francesca, Francesco Martucci, Federico Meccoli, attori; Riccardo Mallus, regista; Giulia Tollis, drammaturga; Gianluca Agostini, sound designer; Betti Rollo, danzatrice e coreografa. Atti di Guerra è il primo progetto artistico del gruppo e ne definisce la poetica: l'interesse per i temi d'attualità e di cronaca trova forma scenica nell'incontro e nello scontro con materiali e forme della tradizione teatrale. Drammaturgia e regia si alimentano di sessioni di lavoro collettivo dove parola, azione, suono, movimento e dispositivo scenico concorrono al processo di creazione. Lo spettacolo ha debuttato al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari nel 2016 e ha replicato, nella stagione 2016/2017 a Inequilibrio Festival di Castiglioncello, Zoom Festival di Scandicci e in rassegne di teatro contemporaneo a Torino, Piacenza, Verona e Bologna.

9 e 10 maggio ore 21
KARENINA
liberamente ispirato al romanzo di Lev Tolstoj
drammaturgia originale e regia Francesca Caprioli
con Anna Chiara Colombo, Michele Lisi, Stefano Scialanga, Paola Senatore
musiche Stefano Caprioli
foto di scena Francesco Guarnieri
menagement Elena Carrera
produzione Compagnia Francesca Caprioli con il patrocinio dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico

C'è un treno che arriva, un treno che ti passa davanti, un treno che ti schiaccia sotto.
E' un treno che abbiamo preso tutti, che abbiamo perso tutti, che qualche volta abbiamo trovato vuoto e su cui tante volte ci siamo stipati come bestie.
Karenina prende in esame quattro personaggi del romanzo: Anna Arkadev'na Karenina, Ekaterina Aleksandrovna, Dmitrievic Levin, Aleksej Aleksandrovic.
Sono queste quattro personalità il centro dello spettacolo, quattro personalità che hanno in comune la stessa rovina: un soldato.
Il soldato Vronski.
Ma Vronski sulla scena non si vedrà mai. Si parlerà di lui, si piangerà per lui, ma non ci sarà nessuno ad interpretarlo, perché Vronski è un feticcio, un totem, una idea diversa per ognuno dei quattro personaggi; il riflesso della propria espressione nella lama di un coltello, nel finestrino del treno, nell'acqua di un fiume di campagna, nel legno lucido della scrivania.
Vronski è una malattia.
Il primo atto si articola in quattro scene corali: "Il treno", "Il ballo", "La proposta", "La confessione".
Queste macro sequenze rappresentano l'inizio del problema, l'incubazione della malattia e la causa del conflitto.
Il secondo atto: "La vergogna", "L'amore", "La vita", "La morte", si articola invece in quattro scene individuali.
Queste sono le scene conclusive, in cui la malattia uccide o fortifica, spurga o avvelena.
I personaggi vivono nello stesso spazio e degli stessi oggetti che ognuno però userà secondo una drammaturgia fisica differente.
Il velo che per Kitty è il vestito del ballo più importante della sua vita sarà per Anna un sudario di morte.
In questo modo gli oggetti e lo spazio si plasmeranno a seconda del punto di vista del personaggio che li vive e li osserva.
Lo stesso spettatore sarà costretto a scegliere e inventare nuovi significati e nuove strade dentro sé stesso per capire o se non altro pensare a quello spazio personale e immenso che è l'amore.

Questo spettacolo è stato possibile grazie all'Accademia Nazionale D'Arte Drammatica Silvio D'Amico e grazie a singoli investitori della cultura, spettatori, che hanno sostenuto il nostro lavoro grazie a una campagna di crowdfunding, permettendoci di produrlo in modo indipendente.

La Compagnia Francesca Caprioli é stata fondata nel 2014 da Francesca Caprioli, Eleonora Pace, Paola Senatore e Elena Carrera. La compagnia ha fino ad oggi ha cercato in tutti i modi di produrre i suoi lavori ed essere indipendente e attiva, tra questi: primo tra tutti "Das Schloss. Per mettere una bandierina sul muro." drammaturgia originale di Francesca Caprioli dal Castello di Kafka, che debutta all'E45 – Napoli Fringe Festival 2015 e vola a Mosca per il festival Your Chance al Teatro Na Strastnom. "Undertime" drammaturgia originale di Francesca Caprioli, indagine che parte dal mito della creazione per parlare del futuro e della possibile fine del petrolio. Debutta al Festival Dionisiache 2015, Calatafimi Segesta. "Keep the cross higth." Drammaturgia di Francesca Caprioli, studio sulla figura di Giovanna D'Arco, lavoro bilingue con cast italo-inglese che ha debuttato al Manipulate Festival di Edimburgo nel gennaio del 2016. "Er caffè. Da Teresa – Lotto primo. Storie di borgata." Drammaturgia originale di Francesca Caprioli e Mariagrazia Pompei. Lavoro di drammaturgia basato su storie vere del quartiere Quarticciolo di Roma e lì rappresentato per la prima volta nel settembre 2016, presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo.

11 e 12 maggio, ore 21
QUALCOSA A CUI PENSARE
– distorsione di un frammento amoroso –
di Emanuele Aldrovandi
con Roberta Lidia De Stefano e Tomas Leardini
video editing e musiche Francesco Lampredi
scene Tommaso Osnaghi
regia Vittorio Borsari
produzione CHRONOS3

Spettacolo vincitore del bando NEXT di Regione Lombardia
Spettacolo selezionato tra i vincitori della II^ edizione del Bando Giovani Direzioni, promosso dal Centro Teatrale MaMiMò, in collaborazione con Scuola Paolo Grassi di Milano, AV Turnè e Comune di Cernusco Sul Naviglio, all'interno del Progetto FUNDER 35, e realizzato con il contributo della Fondazione Cariplo.

In un'epoca di crisi globale, di crisi identitaria, terrorismo e instabilità politica come si può venirne a capo? Come si può trovare il giusto pensiero, la giusta guida, per prendere il largo e navigare senza paura?
In Qualcosa a cui pensare sarà una giovane coppia di coinquilini ad aprirci la loro anima insicura e mutevole. Jeer e Plinn sono due quasi trentenni. Pieni e vuoti al tempo stesso. Liberi e dipendenti. Fragili e duri, come solo questa generazione sa essere. Sottomessi alla libertà e liberi di immaginare illusioni sul futuro.
La sottile, ma persistente, storia d'amore che attraversa tutte le scene dello spettacolo è assolutamente sorprendete, spiazzante e senza cercare binari "normali". E' finta, ma al tempo stesso onesta, coraggiosa, e al tempo stesso paurosa, come molti dei progetti di vita dei trentenni oggi.

CHRONOS3 nasce nel gennaio 2011 alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano dall'incontro di tre registi: Manuel Renga, Vittorio Borsari e Valentina Malcotti. I tre registi hanno già creato progetti collettivi o singoli presentati nei teatri più importanti di Milano: Piccolo Teatro, Teatro Franco Parenti, ATIR, Teatro Libero,Teatro della Cooperativa, e ad alcuni Festival, Festival di Asti, Festival fringe di Torino, IT Festival Milano.
Tutti i progetti Chronos3 si collocano nell'ambito della drammaturgia contemporanea mettendo in scena le opere di giovani autori impegnati ad indagare la complessa realtà dell'oggi.
Dalla stagione 2012-2013 la compagnia organizza la stagione teatrale Circuito Contemporaneo nei comuni di Carpenedolo (BS) e Toscolano Maderno (BS). Negli ultimi anni l'attività si allarga su altri comuni bresciani e mantovani: Tignale, Tremosine, Gargnano, Medole, Asola, Castiglione delle Stiviere, Montichiari.
Negli ultimi due anni la compagnia si è avvicinata al lavoro del Maestro Dario Fo con cui ha avuto il piacere di lavorare fianco a fianco. Manuel Renga è assistente alla regia di Massimo Navone per lo spettacolo Storia di Qu di D.Fo e F.Rame e insieme a Borsari ha organizzato la tourneè di Mistero Buffo e Altre Storie.
Dal 2014 la compagnia è socia di Teatro Libero a Milano e dal 2016 Renga diventa direttore artistico del teatro.
Dal 2015 La compagnia fa parte del Circuito multidisciplinare ministeriale della Lombardia CLAPS Spettacolo dal vivo, dando valore ad un lavoro che si sta radicando sul territorio
Nel 2016 CHRONOS3 viene selezionata con altre 4 compagnie under_35 per il bando NEXT di Regione Lombardia, circuitando così in tutta Italia.
La compagnia vince il bando Funder_35 di Fondazione Cariplo per il triennio 2017-2019 con il progetto Circuito Contemporaneo / Switch on!

13 maggio, ore 21
14 maggio, ore 18
DIARIO DI UNA DONNA DIVERSAMENTE ETERO
testi Giovanna Donini
adattamento e regia Paola Galassi
con Roberta Lidia De Stefano e Annagaia Marchioro
produzione Le Brugole

Da un'idea coraggiosa e irriverente di Giovanna Donini, giornalista e autrice televisiva, nasce la rubrica "Diversamente Etero", pubblicata da Vanity fair. Lo spettacolo interpretato dalle Brugole Annagaia Marchioro e Roberta Lidia De Stefano, adattato e diretto da Paola Galassi, è tratto da questa omonima rubrica on-line, che sta spopolando sul web e racconta le vicende tragicomiche – più comiche che tragiche – di donne che a amano le donne; ma anche di donne che amano gli uomini, che per quanto siano in via di estinzione esistono ancora, e noi scegliamo di non escludere nessuno. Sulla scena si susseguono interviste esilaranti a improbabili personaggi femminili, interpretati rispettivamente dalle due attrici. Varie tipologie di donne, messe alla berlina o semplicemente fatte esistere. Satira, imprevisti e storie diverse che cercano "Il Senso" o alle volte anche solo un numero di telefono. Dalla sentinella in piedi che non riconosce nessun diritto alle coppie di fatto, alla vicina di casa che di fatto, non riconosce proprio nessuno. Dalla specialista del sesso che chiarisce al pubblico segreti fondamentali sull'orgasmo e sull'amore tra donne, a una traslocatrice che invade la scena con i suoi scatoloni pieni di ricordi…accompagnate da una cantante Brasiliana che passava di lì per caso, per regalare al pubblico una bossanova un po' engagée.
Diario di una donna diversamente etero é il secondo capitolo di una saga iniziata con "Metafisica dell'amore", spettacolo vincitore del festival di Asti 2011 per la nuova drammaturgia… uno spettacolo senza veli né fronzoli, ad altissimo rischio di innamoramento… tanto vale provarci!

La Compagnia Le Brugole ha anche un'associazione culturale con sede a Milano che nasce nel 2011. Da allora si consolida nei più prestigiosi teatri Nazionali (Tra i tanti: Teatro Brancaccino, Teatro Elfo Puccini) e grazie a qualche sporadica partecipazione in show televisivi, conquista il consenso di una larga parte di pubblico e critica. E' attualmente una compagnia che indaga varie tematiche del femminile, e ad oggi è composta dalle attrici Annagaia Marchioro e Roberta Lidia de Stefano, e dall'autrice Giovanna Donini; ma tanti sono i soci, i partners e le collaborazioni di attori, registi, illustratori, operatori.

24 e 25 maggio, ore 21
SOGLIOLE A PIACERE
scritto e interpretato da Gloria Giacopini
video Valeria Tomasulo
regia Gloria Giacopini e Valeria Tomasulo
produzione CHRONOS3

"Con il nome comune Sogliola si indicano alcune specie di pesci d'acqua salata la cui evoluzione li ha portati alla postura sdraiata su un fianco."
Un giorno ho deciso di andare contro natura e di fare un'esperienza estrema: ho fatto snorkeling. Stavo quasi per iniziare a muovere un braccio, dopo la prima mezzora passata immobile, tutta rattrappita sul bordo dell'acqua che sembravo morta, quando sul fondo del mare vedo qualcuno che mi guarda più spaventato di me. Era una sogliola. Sdraiata su un fianco come la sua evoluzione ha previsto e con entrambi gli occhi posizionati sul lato superiore. Mi fissava come a dire: "Tu mi assomigli". Ho scelto lei come cornice dei miei episodi. E' il simbolo perfetto di una vita passata a nascondersi sul fondo del mare. (Gloria Giacopini)

Gloria Giacopini. Nata a Formigine (Mo) il 2 agosto 1987, ho conseguito il diploma presso l'istituto magistrale C. Sigonio, indirizzo Scienze Sociali, col punteggio di 100/100. La mia formazione e la mia carriera artistica procedono da sempre parallelamente. Diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano con allestimento finale de "Lo zoo di vetro", a cura di Arturo Cirillo, in cui interpretavo il ruolo di Amada, ho sviluppato un particolare interesse per la ricerca teatrale e in seguito anche cinematografica. Ho partecipato a vari laboratori di ricerca. Tra i più significativi cito quelli di Veronica Cruciani, della quale ora sono assistente alla regia, presso i "Teatri di Roma" (Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Tor di nona, Teatro India). Il lavoro consisteva in una ricerca sul territorio attraverso interviste, esperienza sul campo, raccolta di materiale, e in seguito un lavoro di rielaborazione attraverso una ricerca pedagogica attoriale e messa in scena.

Valeria Tomasulo. Nata a Melfi in provincia di Potenza il 27 Luglio 1983. Diplomata presso il Liceo Scientifico Brocca di Rionero in Vulture, laurata in Lingue e culture comparate all'Orientale di Napoli (Inglese, arabo e spagnolo), e specializzata in Forme e tecniche dello spettacolo alla Sapienza di Roma. Sono tuttora inscritta alle graduatorie di istituto per l'insegnamento (materie: italiano, storia e geografia) nelle scuole medie e istituti tecnici e commerciali. Lavoro da circa sette anni nel campo della fotografia e del video. Per quanto riguarda la fotografia mi occupo di matrimoni, eventi, shooting ad attori, teatro, cinema e siti aziendali. Come operatrice e montatrice video ho collaborato con privati, agenzie di comunicazione e televisioni come Fox, Repubblica tv e la7. Realizzo videoclip musicali e cortometraggi, l'ultimo dei quali "Nessuno mi aveva mai aperto la porta" è stato ufficialmente selezionati al RIFF (Rome Indipendent Film Festival) nel 2016.

Informazioni, orari e prezzi

Prenotazioni: tel 06 98951725 - 06 0608

Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 16-18.30

Biglietti
Intero 10 euro
Ridotto 8 euro (over 65, under 24, possessori Bibliocard)
promozione@teatrobibliotecaquarticciolo.it
[url=http://www.teatrobibliotecaquarticciolo.it

Dove e quando

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