La ricerca di Mar Hernández parte fotografando luoghi abbandonati, lasciati in stand-by come contenitori inerti di un tempo sospeso, e si completa sovrapponendo su di essi strati di una memoria alternativa.

La poetica di Mar riguarda il recupero dell’identità, dove gli spazi sono testimoni impressionabili delle trasformazioni, sia storiche che umane, e finiscono per conservare una traccia di quello che hanno custodito.
Come in una ricerca genealogica degli spazi vuoti, rigenera la vita attraverso l’incisione e il disegno, facendo emergere gli arredi reali o immaginari in una sovrapposizione di livelli, in cui il passaggio del tempo appare inesorabilmente visibile.

E’ una personale archeologia contemporanea quella generata da Mar Hernández, in cui il reale si sovrappone al realistico, salotti vittoriani all’interno di fabbriche si alternano a paesaggi domestici fra le rovine, quinte teatrali in un costante bilico tra la volontà di conservare le origini e la creazione di nuove tracce.

Il lavoro di Mar non si ferma ai limiti fisici delle opere, ma sfocia nell’installazione superando la bidimensionalità dei quadri ed occupando fisicamente gli spazi. Usando la grafite l’artista proietta nelle stanze, su muri e pavimenti, le ombre di ciò che è stato e di ciò che potrebbe essere stato creando dei paesaggi fisicamente vuoti ed al contempo evidentemente pieni.

MAR HERNÁNDEZ
LIVELLI
Memory of the empty spaces

A cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti

In collaborazione con: Ambasciata di Spagna in Italia, Reale Accademia di Spagna a Roma

Informazioni, orari e prezzi

Info:
06.4466919
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